Novickaja Anatolija Ivanovna (Iosafata) (1891 – 1975)

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terziana domenicana

Anatolija nasce in Bielorussia da famiglia borghese. Termina gli studi all’Università di Pietroburgo, dove trova lavoro come domestica. Nel 1922 a Mosca passa al rito bizantino ed entra nella comunità dei russi cattolici fondata dalla Abrikosova. Nel 1924 è arrestata a Mosca in occasione del processo contro “L’unione studentesca cristiana”, ma dopo un mese e mezzo è liberata. Nel 1936 entra nel Terzo ordine di S. Domenico e assume il nome di Iosafata. Aiuta attivamente i sacerdoti ed i laici detenuti nei lager e si reca dal marito Donat prigioniero nel lager delle Salovki. Il 15 febbraio 1931 è arrestata a Leningrado assieme al gruppo dei russi cattolici (Processo “Solov’ev”). Dichiarazione durante il processo .”Sono accusata di aver aiutato i sacerdoti cattolici di rito orientale condannati dal potere sovietico ai lager delle Solovki per attività controrivoluzionaria e spionaggio. Io personalmente, e tutti i credenti di rito orientale, siamo convinti che essi siano stati condannati non per attività controrivoluzionaria o spionaggio, ma per la loro attività religiosa e giudichiamo queste condanne come persecuzione contro la religione. Mi rifiuto di dire chi mi abbia battezzato e dove sia stata battezzata”. Il 18 agosto è condannata a 3 anni di lager. Prima è rinchiusa nella prigione politica a stretto rigore di Jaroslavl ed in seguito nel lager Kotlasskij. Nel 1932 è condotta nella prigione moscovita Butyrka. Il 15 settembre 1932 è scambiata con un prigioniero sovietico e traferita in Polonia dove muore il 15 aprile 1975.