GembarŽevskaja Jadviga Vitol’dovna (1891 - ?)

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laica cattolica

Javdiga nasce e vive a Kiev ed è parrocchiana della chiesa di S. Nikolaj. E’ impegnata nel difendere i diritti della chiesa ed aiutare i bisognosi. Viene arrestata l’8 giugno 1937 assieme ad un gruppo di sacerdoti e laici cattolici (Processo “Sambor”). E’ accusata “di aver raccolto firme fra i parrocchiani per domandare al governo sovietico che non venissero chiuse le chiese cattoliche e permettesse ai sacerdoti cattolici di celebrare nelle loro chiese. Inoltre di svolgere attività nazionalistica, controrivoluzionaria, spionistica su incarico del consolato polacco a Kiev”. Il 9 agosto 1937 è condannata a 10 anni di lager.