Ejsmont Sof’ja Vladislavovna (Filomena) (1900 – 1993)

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suora cattolica

Sof’ja nasce a Vilnius da famigia nobile. Vive a Mosca e frequenta il conservatorio. Nell’estate del 1923 passa al rito bizantino ed entra nella comunità della Abrikosova (suore domenicane). L’8 marzo 1924 è arrestata assieme ad un gruppo di cattolici russi e condannata a 3 anni di confino a Odorsk. Viene liberata il 9 maggio 1927 con la proibizione di non vivere nelle 6 maggiori città del paese. Vive a Krasnodar e il 22 luglio 1929 pronuncia i voti solenni, prendendo il nome monastico di Filomena. Nel 1931 ritorna a Mosca. Nel marzo 1933 si trasferisce a Rjazan’ dove il 15 agosto è arrestata, portata a Mosca e condannata a 8 anni di lager da scontare in un primo tempo a Bamlag, dal febbraio 1935 a Uchtpečlag, nel 1938 a Vorkutlag dove il 23 giugno 1942 è liberata. Dopo aver cambiato diverse abitazioni nell’aprile del 1947 trova sistemazione a Kaluga. Qui il 30 novembre 1948 è nuovamente arrestata assieme ad un gruppo di russi cattolici e il 17 agosto 1949 è condannata a 10 anni di lager che trascorre a Tajšetlag e poi a Angarlag dove è liberata prima dello scadere della pena il 3 novembre 1954 e nel medesimo tempo è condannata al confino nel Kazakistan. Finalmente il 26 maggio 1956 è liberata e può ritornare in patria dalle sue consorelle. Muore a Vilnius il 25 febbraio 1993 all’età di 93 anni. Il fresco del lager l’aveva conservata sana, ma anche il suo cuore. “la caratteristica di suor Filomena – testimonia una sua consorella – era la salvezza delle anime. Era molto attiva, viva, sapeva amare tutti”.