Dmiterko Sofronij Stepan (1917 – 2008)

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vescovo greco-cattolico

Sofronij Dmitrenko, ordinario della diocesi di Ivano-Frankivsk nasce il 1 giugno 1917 nel villaggio Byčkovcy, provincia di Ternopil’ in una famiglia dove il padre è sacerdote. Frequenta il seminario diocesano e nel 1932 Stepan entra nel noviziato dei padri basiliani del monastero di Krechov. Dopo sei mesi fa i primi voti e riceve il nome di Sofronij. Durante la guerra i monaci sono dispersi assieme ai novizi in vari monasteri finche dal 1940 padre Sofronij si trova a Praga dove può completare gli studi all’università. Dopo l’ordinazione sacerdotale padre Sofronij viene arrestato, assieme a tutti i confratelli, dalla Gestapo e condannato ai lavori forzati nelle miniere della Moravia. Nel 1943, all’arrivo dell’esercito sovietico tutti vengono liberati. Una parte dei monaci giovani viene mandata in Occidente a perfezionare gli studi, mentre padre Sofronij, con altri giovani confratelli, decide di tornare a Leopoli. Dopo alcuni mesi di permanenza a Leopoli, padre Sofronij viene mandato nella città di Bučač come prefetto del ginnasio presso il monastero dei basiliani.
Quando inizia l’aperta persecuzione contro la Chiesa greco cattolica e la sua definitiva liquidazione al falso concilio di Leopoli nel 1946, il potere cerca di far passare sacerdoti e monaci alla ortodossia russa del Patriarcato di Mosca. Per evitare di essere arrestato padre Sofronij passa alla vita clandestina della chiesa catacombale. Non ha una dimora fissa, ma passa di paese in paese, di città in città della diocesi di Ternopil’.
Alla fine degli anni ’60 il vescovo Ivan Slezjuk, ammalato, cerca una persona che potesse garantire il proseguimento del suo lavoro nella chiesa catacombale. La proposta di essere consacrato vescovo viene fatta a padre Sofronij il quale accetta dopo aver ottenuto “’obbedienza” dal suo superiore. L’ordinazione episcopale avviene in un appartamento privato della città di Ivano-Frankivsk il 30 novembre 1968 alla presenza del vescovo consacrante e di due suore basiliane. Da questo momento il vescovo Sofronij Dmiterko è coadiutore del vescovo Slezjuk con diritto di successione. Inaspettatamente nel 1973 il vescovo Sofronij viene arrestato dagli agenti del comunismo. E’ tenuto in prigione fino al marzo del 1974 quando viene trasferito nel lager n.38 nei pressi del villaggio Leninskoe (Ucraina). Il vescovo viene liberato nel 1975. Ritorna in patria, deve trovare un lavoro ufficialmente riconosciuto, per non essere accusato di vagabondaggio, ma oltre al lavoro manuale si impegna a lavorare clandestinamente come responsabile della chiesa catacombale. Il suo impegno principale: preparare clandestinamente i seminaristi per poi ordinarli sacerdoti. Nel periodo di clandestinità il vescovo Sofroni j riesce ad ordinare al sacerdozio segretamente più di 65 seminaristi.
Dal 1989 il vescovo Sofronij passa alla legalità dedicando ormai tutto il suo tempo alla direzione della diocesi. Nel 1997, all’età di 80 anni, chiede di poter lasciare ad una persona più giovane la direzione della diocesi. Il Papa Giovanni II esaudisce la sua richiesta e dal 7 novembre 1997 il vescovo Sofronij si ritira per lasciare il posto al vescovo Sofron Mudryi dell’ordine basilano.