Nadežda nasce in una famiglia contadina, vive a Mosca e lavora come insegnante nella scuola. Passa al cattolicesimo, entra nella comunità domenicana guidata dalla Abrikosova, pronuncia i voti e prende il nome monastico di Osanna. L’8 marzo 1924 è arrestata a Mosca assieme ad un gruppo di russi cattolici. Il 19 maggio dello stesso anno è condannata a 3 anni di confino che sconta prima ad Altaevo e poi a Kolpaševo. Viene liberata il 9 maggio 1927 con la proibizione di vivere nelle sei maggiori città del paese per 3 anni. Si stabilisci a Saratov dove si sposa ed ha due figli.