Abrikosova EKATERINA (Anna Ivanovna)
1882 - 1934

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terziaria domenicana

Anna Ivanovna nasce il 23 dicembre 1882 a Mosca da famiglia nobile. La madre muore di parto e il padre 9 giorni dopo. Viene accolta, assieme agli altri quattro fratelli, dalla famiglia dello zio Nikolaj Abrikosov che aveva cinque figli. Anna perfeziona la sua istruzione a Londra e poi ritorna in patria nel 1903. Si sposa con V. V. Abrikosov e con lui da 1905 viaggia per l’Europa. Il 20 febbraio 1908, a Parigi, passa al cattolicesimo. Nel 1910 torna a Mosca e nel 1913 entra nel noviziato del Terzo ordine di S. Domenico con il nome di Ekaterina, in onore di S. Caterina da Siena. Nel 1917, dopo la rivoluzione di Febbraio, assieme al marito, passa alla Chiesa cattolica. Dopo l’ordinazione sacerdotale del marito, avvenuta il 19 marzo 1921, nell’appartamento della famiglia Abrikosov viene fondata la comunità femminile delle sorelle terziarie dell’Ordine di S. Domenico. Anna Ivanonva diventa l’anima non soltanto della comunità monastica, ma anche della comunità parrocchiale. Nel 1923, dopo che il marito era stato espulso dalla Russia, prevedendo il suo prossimo arresto, scrive al marito che si trovava a Roma: “Oggi Cristo in Russia vuole soltanto alcune vittime disposte ad ogni abnegazione, sul tipo delle monache. A me sembra che oggi non sia il tempo di adottare alcune misure ; oggi è il tempo della magnanimità e della santità, e in particolare dello spirito di sacrificio e di umiltà … L’obbedienza fino alla morte di Croce e l’umiltà; sono le due virtù che predico alle sorelle”.
La notte fra il 12-13 novembre 1923 Anna Ivanovna viene arrestata assieme ad un gruppo di cattolici di Mosca. Durante l’inchiesta e la prigione, Anna Ivanovna si comporta da persona forte, capace di attirare non solo l’attenzione dei cristiani , ma di tutti i prigionieri. Anche durante la prigione continua la sua ascesi alla santità.
Nell’atto di accusa l’Abrikosova è presentata “dirigente di un gruppo moscovita controrivoluzionario che tiene contatti con il Soviet Supremo monarchico all’estero”. Il 19 maggio 1924 viene condannata a 10 anni di lager. Durante il viaggio di trasferimento, ha l’occasione di incontrare in cella le sorelle condannate pure loro al lager. La sua ultima raccomandazione ci è riportata da una sorella: “Probabilmente ciascuna di voi che ama il Signore e vuole seguirlo ha più volte chiesto a Cristo, nel profondo dell’anima, di poter compartecipare alle sue sofferenze. Ora è giunto il momento. Oggi si realizza il vostro desiderio di patire per Lui”.
Nel maggio 1932 è trasportata dal lager all’ospedale della prigione Butyrka di Mosca per essere operata. Viene rimessa il 9 agosto 1932 dall’ospedale e insieme, per motivi di salute, dalla detenzione con il divieto di abitare nelle 12 città più importanti della Russia. Trova una sistemazione a Kostroma e di quando in quando può raggiungere Mosca per visite mediche. Così ha l’occasione di frequentare la chiesa cattolica di S. Luigi.
Nel 1933 Anna Ivanovna, nell’appartamento di Kamilla Krus°el’nica, s’incontra con un gruppo di giovani desiderosi di parlare su temi religiosi. L’occhio vigile della polizia non dorme. Il 5 agosto 1933 Abrikosova viene arrestata a Kostroma e trasportata a Mosca per essere processata. Il 19 febbraio 1934 è condannata a 8 anni di lager. Passa i primi due anni nella prigione di rigore riservata ai prigionieri politici e nel giugno 1936 è all’ospedale della prigione Butyrka dove muore il 23 luglio 1936.
Riportiamo dall’interrogatorio del 10 settembre 1933: “Mi considero sostenitrice del partito cristiano democratico che ha lo scopo di realizzare gli ideali del parlamentarismo borghese democratico. Il sistema sovietico si esprime particolarmente nella politica del terrore e nella soppressione della persona. Nell’URSS si attua la dittatura del partito comunista sul popolo”.