Vasilevskij Antonij MichajloviČ (1868- 1930)

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sacerdote cattolico

Padre Antonij nasce il 13 settembre 1868 a Lublino. Frequenta il seminario diocesano a Pietroburgo e viene ordinato sacerdote nel 1889. E’ parroco della chiesa di S. Caterina di Pietroburgo e nello stesso anno è vicario e quindi parroco nella chiesa di S. Pietro e Paolo a Mosca. Qui fonda un centro di accoglienza per bambini e famiglie, è insegnante di religione nelle scuole polacche e nello stesso tempo si occupa della costruzione della Chiesa dell’Immacolata Concezione. Nel 1911 una perquisizione nella sua abitazione scopre che padre Antonij celebra la S. Messa senza il dovuto permesso dell’autorità zarista. Il centro di accoglienza che nel frattempo era diventato anche un centro culturale con biblioteca, viene chiuso e il padre è consigliato a cambiar aria. Ritorna a Pietroburgo dove dal 1912 insegna sia in seminario che all’Accademia teologica. Il 29 aprile 1919 viene arrestato e rilasciato dopo pochi giorni. Nel marzo 1923 è nuovamente arrestato assieme ad una gruppo di sacerdoti cattolici con a capo il vescovo Jan Cepljak. Il 26 marzo 1923 è condannato a 3 anni di prigione. Viene liberato il 24 gennaio 1925 e ritorna a Leningrado dove è rettore del seminario clandestino. Il 13 gennaio 1927 viene arrestato assieme ai seminaristi accusato di “aver creato e diretto un monastero illegale ed aver organizzato nel proprio appartamento un seminario spirituale illegale. Il 18 luglio 1927 è condannato a 5 anni di lager da scontare alle isole Solovki. Il 29 agosto 1927, a causa della salute malferma il lager è commutato con l’esilio di 3 anni nell’Asia Centrale e precisamente a Bek-Budi dove vive nella miseria, senza appartamento, senza denaro, in disgustosa sporcizia. Di questo descrive dettagliatamente ad un amico osservando che la situazione alle isole Solovki era di gran lunga migliore della situazione in esilio. Il 25 marzo 1930 alla Croce Rossa Polacca arriva la conferma della morte di padre Antonij Michajlovič Vasilevskij in esilio.