TeodoroviČ-Poljanskaja
Marija-Monica (1885 – 1951) |
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suora greco cattolica |
Marija nasce in una famiglia dove il padre è un
sacerdote greco cattolico nel villaggio Ivanovka, provincia di Ivano-Frankovsk.
Entra nell’ordine di S. Basilio il Grande e nel compiere i voti prende
il nome di Monika. Dal 1917 al 1945 suor Monica è superiora di vari monasteri
della Congregazione.
Nel primo periodo del potere sovietico (1939) e dell’occupazione tedesca
(1941), aiuta i bambini orfani rimasti senza genitori, grazie alle deportazioni
di massa, alla guerra e ai lavori forzati a cui erano costretti gli uomini.
Mettendo in pericolo la propria vita, suor Monica nasconde ragazze e giovani
per sottrarle alla deportazione forzata organizzata dai sovietici. Lo
stesso fa per le donne ebraiche e i loro figli perché non finiscano nei
lager tedeschi.
Dopo l’unione dell’Ucraina Occidentale all’Ucraina sovietica, il 27 novembre
1945 suor Monica viene arrestata perché sospettata di collaborazione con
i nazionalisti ucraini. Durante l’inchiesta, che si protrae per sei mesi,
è rinchiusa nella prigione di Stanislavov. Il 21 giugno 1947 è condannata
a 8 anni di lager da scontarsi a Temlag (Temnikov). In seguito è trasferita
a Dubravlag nella Mordovia. Sono lager a regime severo creati per i “nemici
del popolo” dove uomini e donne condividono amorosamente gli stessi lavori
pesanti del taglio degli alberi nel bosco.
Sulla vita dell’igumena Monica ne parla brevemente suor Dar’ja Svirskaja
anche lei prigioniera nello stesso lager: “Per il fatto che la madre era
già vecchia, non la mandavano al lavoro nei boschi. Fra i detenuti del
lager godeva di una buona riputazione, tutti la chiamavano mamma. Nella
preghiera, come nell’aiutare il prossimo, lei non cessava di lodare il
Signore.”
Suor Monica Todorovic-Poljanskaja viene fucilata nel lager Dubravlag il
26 dicembre 1951 (secondo altre testimonianze sarebbe morta nel lager
Markovo nella repubblica Ciuvasci).
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