Klavdija nasce nel villaggio Putilovskoe, governatorato
di Novgorod, in una famiglia di commercianti di legname. Frequenta il
ginnasio a Čerepovec e poi si sposa, ma rimane vedova nel 1917. Passa
al cattolicesimo ed entra nell’ordine francescano assumendo il nome di
Varvara. Frequenta la chiesa della Nascita della Vergine Marija nell’appartamento
degli Abrikosov. Tiene costantemente rapporti con i sacerdoti condannati
dal regime comunista, in particolare con padre Leonid Fedorov, Sergej
Solov’ev e Karl Lupinovič ed aiuta sacerdoti e laici che si trovano nei
lager. Il 15 febbraio 1931 viene condannata a 3 anni di confino in Siberia.
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