Dirsyte Adele (1909
– 1955) |
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laica cattolica |
Adele
nasce il 15 aprile 1909 nel villaggio Promislavas, distretto di Kedaini
(Lituania) sesta figlia di una famiglia di contadini. Nel 1928 si iscrive
nella facoltà di filosofia dell’Università di Vilnius. E’ membro attivo
dell’associazione “Ateitis” (Futuro) e partecipa a varie iniziative della
vita cattolica: è segretaria della “Associazione femminile lituana”, direttrice
della Caritas, scrive articoli per riviste e perfino poemi. Nel 1932 termina
l’università.
Quando, a conseguenza degli accordi fra Stalin e Hitler, la Lituania è
unita all’URSS, Adele insegna a Vilnius nella scuola media. Durante la
Seconda Guerra Mondiale la Lituania viene occupata dai tedeschi. In questo
periodo Adele insegna nella scuola professionale. Una delle sue alunne
ricorda: “Sapeva insegnare con tutto il suo cuore, godeva letteralmente
della simpatia di tutti. Si interessava pure della nostra crescita spirituale
…” Nello stesso tempo Adele è attiva anche nella vita sociale. Aiuta i
perseguitati dai tedeschi e nella propria abitazione tiene nascosta una
ragazza ebrea.
Nell’autunno del 1944 l’armata sovietica occupa per la seconda volta la
Lituania. Adele insegna tedesco in una scuola. Di questo periodo abbiamo
una testimonianza: “Adele era una persona molto umile e silenziosa. Sebbene
la classe fosse molto numerosa, era attenta ad ogni ragazzo. Nell’elenco
delle lezioni non esisteva l’ora di religione, ma lei si interessava di
portare i ragazzi nella chiesa vicina.”
Dopo l’insediamento del regime comunista, alla fine del 1944 nasce una
forte opposizione al nuovo potere totalitario nei vari settori del popolo
lituano. Adele prende parte alle iniziative dell’intelligencija lituana
contro i limiti imposti alla libertà della persona. Impegna la sua attività
nel consolidare la tradizione religiosa e difendere la tradizione nazionale
del popolo.
Il 6 marzo 1946 è arrestata per aver aiutato e nascosto una persona che
sfuggiva l’arresto. Inoltre Adele ed altre persone sono accusate di formare
un gruppo di combattenti dell’opposizione. L’11 novembre 1946 viene condannata
dal tribunale di guerra a 10 anni di lager. Nell’estate del 1947 Adele
dalla prigione di Vilnius viene trasportata nel lager di Chuma (Repubblica
autonoma di Komi). La vita qui è particolarmente difficile, per il lavoro
fisico pesante, insufficienza di cibo, assenza delle elementari condizioni
igieniche, senza contare il clima tremendamente freddo. Tutto questo incide
sulla salute di Adele, ma non le impedisce di organizzare riunioni religiose
e culturali per le donne del campo.
Nell’estate del 1949 Adele ed un gruppo di altre donne, sono trasferite
nel lager Tajšet, provincia di Irkutsk (Siberia orientale) per lavorare
alla costruzione di una via ferroviaria. Anche qui Adele è il leader spirituale
delle donne. L’inverno successivo sono ancora una volta trasferite nel
lager Ui a Kolym. Nell’estate del 1950 sono nel lager di Magadan dove
Adele riesce a preparare un libretto di preghiere manoscritto per le detenute
in Siberia. Un giorno viene a sapere che nel lager vicino era detenuto
un sacerdote cattolico Lituano. Tramite un amico, anche lui lituano, riesce
ad ottenere di poter ricevere la Santa Comunione. La cosa viene saputa
dalle guardie del campo e Adele viene severamente punita nella cella di
rigore. Lei non si lamenta ed accetta tutto serenamente. Un compagna di
lager conferma: “Io vedevo che Adele soffriva molto, ma lei offriva tutte
le sue sofferenze alla Madre di Dio. Dopo il castigo era diventata molto
debole, soffriva molto alla testa e al seno. Dopo un interrogatorio sputava
sangue per lungo tempo, il suo volto era sfigurato dal dolore, aveva perso
tutti i denti.”
Nell’autunno del 1953, al ritorno del lavoro, è chiamata dal capo del
lager che la condanna al carcere di rigore per una settimana, dopo di
che Adele misteriosamente scompare. Ritorna nel lager in aprile, ma era
assolutamente irriconoscibile. Quando le compagne le chiedono dove era
stata, Adele si mette a gridare forsennatamente, piange e invoca i suoi
genitori. Poi spiega di essere stata torturata, le avevano strappato metà
dei capelli e sulla testa erano evidenti delle ferite sanguinanti. Alla
fine del 1954 Adele è trasferita nell’ospedale del campo, sezione psichiatrica.
Adele Dirsyte muore nel lager il 26 settembre1955.
Il 14 gennaio 2000 il metropolita di Kaunas (Lituania) chiede alla Congregazione
per i Santi che Adele sia beatificata come martire della fede.
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