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Nacque il 18 febbraio 1882 a Irininskoe, in provincia di
Mosca. Fu ordinato sacerdote ortodosso nel 1908 e destinato
alla parrocchia dell'Esaltazione della croce nel villaggio
di Vozdvizenskoe, non lontano da Mosca. Era malato di
tubercolosi e viveva con la moglie e la madre inferma; nel
1930 però fu denunciato come "contadino ricco" e gli
portarono via la vacca, principale fonte di sostentamento
della famiglia. Il 26 gennaio 1938 fu arrestato in seguito a
una delazione. Nel suo fascicolo si legge infatti che padre
Aleksij aveva confidato ad un amico sacerdote: "Sai, sotto
questo regime nessuno è sicuro di non finire in
prigione, soprattutto se si tratta di preti. Presto o tardi
ci toccherà la prigione. Dobbiamo opporci a questo
folle arbitrio organizzandoci e aiutando gli innocenti che
vengono rinchiusi nei lager". C'erano elementi più
che sufficienti per condannarlo a morte, insieme ad altri
"clericali attivi", suoi parrocchiani. Venne fucilato a
Mosca nel carcere di Butyrki il 17 febbraio 1938. |