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Nacque
nel 1883 a San Pietroburgo, da famiglia contadina. Concluse
gli studi presso il seminario e l'Accademia teologica di San
Pietroburgo, conseguendo il titolo di docente di teologia e
diritto canonico. Nel 1906 fu ordinato sacerdote cattolico
di rito latino. Fu insegnante di catechismo a Smolensk,
dall'aprile del 1918 fu decano di Mogilëv e vicario
arcivescovile. Fu arrestato nel 1918 e liberato dopo un anno
di reclusione. Nel gennaio del 1921 fu di nuovo arrestato e
poco dopo rilasciato. Nel 1921 si recò personalmente
da Kalinin e ottenne il diritto di consegnare allo stato
argenteria di uso civile, anziché gli oggetti
preziosi di uso liturgico della sua parrocchia. Fu di nuovo
arrestato nel 1921 con l'accusa di spionaggio a favore della
Polonia. Il 18 febbraio 1922, per ordinanza del Reparto
speciale della 16 armata, fu condannato a 5 anni di campo di
concentramento. Alla fine del 1922 ebbe una riduzione di
pena di un anno. Fu liberato anticipatamente. Il 13 maggio
1924 fu convocato a Mosca alla sede dell'OGPU e per un mese
condusse trattative sulla situazione della Chiesa cattolica.
Nell'aprile del 1926 padre Michal Cakul lo invitò ad
incontrare monsignor Michel d'Herbigny, che era giunto da
Roma, e che padre Iosif ebbe modo di vedere ancora una volta
a Mogilëv. Il 18 febbraio 1926 fu di nuovo arrestato
con l'accusa di avere avuto "contatti con agenti stranieri,
di averli informati sulla situazione politico-economica del
paese, di aver fondato a Mogilëv l'organizzazione
controrivoluzionaria dei "Giovani filareti", di aver
fomentato tra gli studenti lo spirito patriottico polacco e
la fedeltà alla chiesa cattolica". Si rifiutò
di sottoscrivere l'accusa, spiegando che "il suo arresto
serviva a fare pressione sui credenti all'interno del paese
e poteva essere sfruttato dal blocco antisovietico
all'estero". Nel settembre del 1926 fu trasferito a Mosca
per ulteriori indagini e detenuto nella prigione interna
dell'OGPU. Il 10 novembre 1926 il Collegio dell'OGPU chiese
al presidium del VCIK che gli fosse conferito "il diritto di
pronunciare una sentenza extragiudiziale". Il 22 novembre la
richiesta fu soddisfatta. Il 29 novembre 1926 per ordinanza
del Collegio dell'OGPU fu condannato, in base agli articoli
61 e 66 del codice penale della Repubblica federativa russa
a 5 anni di campo di concentramento. Fu inviato alle
Solovki, dove giunse il 19 dicembre. Il 25 agosto 1928 per
disposizione del Collegio dell'OGPU la sentenza fu
inasprita: "senza applicazione dell'amnistia". Dalle Solovki
fu portato a Mosca nel 1928. Fu ucciso alla Lubjanka "mentre
tentava di fuggire". |