> FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA > CONVEGNI


Convegno 2000
La passione per l'unità: Vladimir Solov'ev (1853-1900) - Bologna, 4 marzo 2000
In collaborazione con il Centro Culturale Enrico Manfredini

A un secolo di distanza dalla morte del grande pensatore russo Vladimir Solov'ev, la tensione speculativa della sua riflessione, volta a salvaguardare l'unità dell'esperienza umana, disgregata dalla cultura moderna in un "atomismo nella vita, nella scienza e nell'arte" e a fondarla in un Assoluto, concepito come Unitotalità, può facilmente essere liquidata come "metafisica misticheggiante". E, ugualmente, sotto il nobile ma "inoperante" appellativo di mistica, possono essere semplicisticamente catalogate le affermazioni secondo cui Dio si manifesta nel bene, nel vero e nella bellezza, aspetti di un'unica realtà inconcepibili l'uno senza l'altro. In realtà, il richiamo del maestro russo non consiste semplicemente nella denuncia della dimenticanza di Dio da parte del mondo contemporaneo, il suo aver sottratto spazio alla fede per concederlo alla ragione filosofica e quella scientifica. L'originalità di Solov'ev, richiamata anche dal Papa, non risiede nell'attacco "inattuale" alla scienza e alla filosofia in nome delle esigenze dello spirito, ma nel mostrare che scienza e filosofia, ponendosi in una prospettiva unilaterale, ristrette nel proprio ambito incomunicabile, hanno abdicato al proprio scopo e tradito la propria verità, riducendo la conoscenza a un vuoto formalismo dal quale scompaiono sia l'uomo, sia la realtà materiale. La ragione non viene contestata dalla fede perché avrebbe negato i diritti della fede, ma perché, concependosi come misura del reale, ha finito col mancare a se stessa e al proprio compito: quello di essere apertura al reale secondo l'integralità dei suoi fattori. La ragione occidentale moderna non viene quindi demonizzata ma richiamata alla sua verità, a un'integralità più concreta e visibile, meno utopica e più creativa.

Relatori: card. G. Biffi, A. Judin, T. Spidlik, A. Dell'Asta.